La RIFOS in breve 2019

1 A proposito della rilevazione

Su mandato del Consiglio federale, dal 1991 l’Ufficio federale di statistica (UST) realizza la rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS) basandosi su un campione rappresentativo della popolazione (120 000 interviste all’anno). Tra il 1991 e il 2020 le interviste erano condotte solo per telefono. Dal 2021 l’indagine si svolgerà principalmente via Internet, ma chi lo desidera potrà ancora rispondere alle domande per telefono. Grazie all’applicazione delle definizioni internazionali, la RIFOS permette di raffrontare la Svizzera con gli altri Paesi sul piano internazionale su temi quali la disoccupazione e l’occupazione.

Domande poste

Le domande riguardano principalmente la situazione sul mercato del lavoro (attività professionale attuale o svolta in passato, disoccupazione, pensione, condizioni di lavoro, professione, reddito da lavoro, ricerca d’impiego, mobilità professionale), la formazione (inclusa quella continua), la composizione dell’economia domestica e le caratteristiche demografiche.

Utilizzo dei dati della RIFOS

I dati della RIFOS sono di grande interesse dal punto di vista della politica sociale e delle politiche del mercato del lavoro, in particolare perché forniscono informazioni sulle difficoltà a trovare un impiego, il reinserimento professionale, la cura dei figli, le disparità salariali, i comportamenti in materia di pensione e l’integrazione degli stranieri. La RIFOS è un’indagine fondamentale per il sistema statistico svizzero. Costituisce la fonte di dati principale per la statistica delle persone occupate, la statistica del volume di lavoro (che permette di calcolare la produttività nazionale), i conti globali del mercato del lavoro e le proiezioni della popolazione attiva realizzate sulla base degli scenari dell’evoluzione demografica.

Basi legali e trattamento dei dati

La protezione dei dati è garantita dalla legge sulla statistica federale (RS 431.01), dall’ordinanza sulle rilevazioni statistiche (RS 431.012.1) e dalla legge federale sulla protezione dei dati (RS 235.1). I colla­boratori e le collaboratrici dell’UST e dell’istituto incaricato della realizzazione della rilevazione sono rigorosamente tenuti al segreto d’ufficio e soggetti alle leggi summenzionate. I dati raccolti nel quadro dell’indagine sono anonimizzati, ossia aggregati, estrapolati ed espressi in modo tale da non permettere l’identificazione dei partecipanti.

2 Svolgimento della rilevazione

Lei è stato/a scelto/a in maniera casuale dal registro di campionamento dell’UST, che si basa sui registri ufficiali degli abitanti dei Cantoni e dei Comuni. Solo le persone di età pari o superiore ai 15 anni possono essere selezionate per partecipare alla rilevazione.

Come si svolge l’intervista?

L’UST informa per iscritto le persone estratte a sorte sugli obiettivi e la realizzazione della RIFOS. Questa lettera contiene anche il link, il nome utente e la password che consentono l’accesso al questionario online. Un’altra possibilità è quella di scansionare con lo smart­phone il codice QR personalizzato riportato nella lettera e che dà direttamente accesso al questionario.

Questionario online: www.eLabour.ch

Il questionario è concepito per l’uso su smartphone, ma funziona anche su supporti come tablet o personal computer. Il questionario è disponibile in francese, tedesco, italiano e inglese. Se invece si preferisce rispondere al questionario per telefono, basta contattare l’istituto LINK, incaricato dall’UST della realizzazione dell’intervista, al numero gratuito: 0800 511 411. Le interviste telefoniche si svolgono con l’ausilio di computer e sono affidate a professionisti, a loro volta controllati da supervisori.

La partecipazione di ognuno conta

La partecipazione a questa indagine è facoltativa, ma la Sua collaborazione è molto importante per la pertinenza e la qualità dello studio. Contiamo sulle Sue risposte, a prescindere dalla Sua età, nazionalità o situazione sul mercato del lavoro (occupato/a, disoccupato/a, in pensione, a casa, in formazione, altra situazione considerata non attiva).

Altre domande?

Se Le sorgono domande sullo svolgimento della rilevazione, se desidera comunicare una modifica dei dati personali o fissare un appuntamento per realizzare l’intervista, La preghiamo di contattare la hotline dedicata dell’istituto LINK allo 0800 511 411. È anche possibile inviare una e-mail all’indirizzo hotline.sake@bfs.admin.ch o consultare il nostro sito Internet al link www.rifos.bfs.admin.ch

3 Principali risultati della RIFOS

Composizione della popolazione residente permanente

La popolazione svizzera è costituita da persone attive e da persone non attive. Tra le persone attive – che rappresentano l’offerta di lavoro – si annoverano le persone occupate (indipendenti, familiari coadiuvanti, dipendenti e apprendisti) e quelle disoccupate ai sensi dell’Ufficio internazionale del Lavoro (ILO). Nella categoria delle persone non attive rientrano le persone in formazione, i casalinghi (donne e uomini) e quelle in pensione.

Nell’arco degli ultimi 20 anni, nonostante il forte invecchiamento demografico, la quota delle persone attive tra quelle di 15 anni e più è rimasta stabile (68% di persone attive sia nel 2019 che nel 1999). All’interno della popolazione attiva, le quote di lavoratori e lavoratrici indipendenti e di familiari coadiuvanti sono diminuite, mentre la percentuale di lavoratori e lavoratrici dipendenti è aumentata. Tra le persone non attive è aumentata di molto la quota di persone pensionate a fronte di una diminuzione di quella dei casalinghi e delle casalinghe.



Partecipazione alla vita attiva in Svizzera e in Europa

Nel quarto trimestre 2019, in Svizzera il tasso di attività della popolazione di 15 anni e più ha raggiunto il 68,1%, uno dei tassi più alti d’Europa, superato solo da quello dell’Islanda (79,9%). I Paesi limitrofi alla Svizzera hanno registrato tassi sensibilmente inferiori ­(Germania: 62,6%; Austria: 61,4%; Francia: 55,5%; Italia: 49,9%). Oltre che in ­Italia, i tassi più bassi d’Europa sono stati registrati in Croazia (51,3%) e in Grecia (51,6%). La media dell’UE28 è pari al 58,3%.


Lavoro a tempo parziale

Negli ultimi 20 anni il lavoro a tempo parziale (grado di occupazione inferiore al 90%) si è ampiamente diffuso in Svizzera e oggi riguarda oltre un terzo delle persone occupate.

Lavorano a tempo parziale principalmente le donne, che nel 2019 rappresentavano il 74,8% delle persone occupate a tempo parziale (1,316 milioni contro 443 000 uomini). La custodia dei figli e altre responsabilità famigliari sono le principali ragioni addotte per giustificare un’occupazione a tempo parziale.

Tra coloro che esercitano un’attività a tempo parziale, 357 000 persone erano sottoccupate, cioè desideravano lavorare di più ed erano disponibili a farlo a breve termine. Il tasso di sottoccupazione ammontava al 7,3% della popolazione attiva.


Disoccupazione in Svizzera e in Europa

Nel quarto trimestre del 2019, in Svizzera si annoveravano 192 000 persone disoccupate secondo la definizione dell’ILO, ovvero 34 000 in meno rispetto a un anno prima. Questi disoccupati rappresentavano il 3,9% della popolazione attiva, cioè una quota inferiore a quella osservata nel quarto trimestre del 2018 (4,6%). Tra il quarto trimestre del 2018 e quello del 2019, il tasso di disoccupazione è sceso sia nell’Unione europea (UE28: dal 6,6 al 6,2%) che nella zona euro (ZE19: dal 7,9 al 7,4%).


Attività professionale e pensione

Il tasso di attività (quota delle persone attive professionalmente) diminuisce con l’avanzare dell’età a partire dai 50 anni. Nel periodo 2015–2017, a 57 anni erano ancora attivi sul mercato del lavoro il 91% degli uomini e l’81% delle donne, mentre all’età rispettivamente di 64 e 63 anni, il tasso di attività è sceso al 52% per gli uomini e al 46% per le donne. All’età del pensionamento (65 anni per gli uomini e 64 per le donne) il 33% degli uomini e il 28% delle donne lavoravano ancora. Anche tra le persone di 74 anni c’era ancora chi lavorava (il 14% degli uomini e il 6% delle donne).

Nel 2019 l’età media all’uscita dal mercato del lavoro si attestava a 65,6 anni, una delle età più elevate dall’inizio degli anni ‘90. In media gli uomini escono dal mercato del lavoro un po’ più tardi delle donne (all’età di 66,0 anni contro 65,2).

Nel 2019 il numero di persone di 65 anni e più ogni 100 persone attive tra i 20 e i 64 anni ammontava a 35,2. Nell’ultimo decennio, ­l’invecchiamento demografico ha portato a un rapido aumento di questo rapporto (+12%) nonostante la partecipazione in crescita al mercato del lavoro: nel 2009 si contavano solo 31,5 persone di 65 anni e più ogni 100 persone occupate tra i 20 e i 64 anni.