
Rilevazione Omnibus 2019: qualità dell’ambiente e comportamento ambientale
Differenze tra uomini e donne nella percezione dell’ambiente
Per quanto vi siano ampie similarità nel modo in cui donne e uomini giudicano la qualità dell’ambiente e sebbene il rumore del traffico e l’inquinamento dell’aria li disturbino in uguale misura, sulle questioni ambientali si possono tuttavia osservare differenze tra i sessi. Per esempio, le donne si sentono più spesso disturbate dalle radiazioni della telefonia mobile rispetto agli uomini e si comportano tendenzialmente in modo più rispettoso dell’ambiente. Gli uomini al contrario si sentono in parte meglio informati sui temi ambientali e ritengono che l’inquinamento ambientale sia meno grave. Sono questi alcuni dei dati emersi dall'indagine «Qualità dell’ambiente e comportamento ambientale» dell’Ufficio federale di statistica (UST).
L’indagine «Qualità dell’ambiente e comportamento ambientale» dell’UST è stata eseguita per la terza volta nel 2019. Rispetto alle rilevazioni degli anni 2011 e 2015, i risultati più recenti mostrano una consapevolezza per le questioni ambientali nettamente superiore; tuttavia, uomini e donne percepiscono in maniera diversa i vari aspetti ambientali. La presente pubblicazione è incentrata sull’analisi dei risultati in funzione del sesso.
Valutazione uniforme della qualità dell’ambiente da parte di uomini e donne
La valutazione dello stato dell’ambiente da parte della popolazione nel 2019 è stata nettamente peggiore rispetto ai sondaggi precedenti. La qualità dell’ambiente nei dintorni di casa è stata valutata come molto buona o abbastanza buona dall’89% della popolazione, mentre nel 2015 e nel 2011 era di questa opinione il 95% della popolazione (G1). Per quanto concerne la qualità dell’ambiente in Svizzera, la percentuale delle valutazioni positive è scesa dal 92% all’84%. Nel 2019, solo il 13% della popolazione svizzera considerava la qualità dell’ambiente nel mondo molto buona o abbastanza buona, contro il 20% nel 2015 e il 23% nel 2011.

Questa evoluzione nella percezione della qualità dell’ambiente si osserva sia per le donne che per gli uomini. A livello statistico nel 2019 non sono tuttavia riscontrabili differenze significative tra i sessi, ovvero la qualità dell’ambiente nei dintorni di casa, in Svizzera e nel mondo viene valutata allo stesso modo da donne e uomini (G2).

In generale si può osservare che la qualità dell’ambiente viene valutata in maniera più positiva dalla popolazione residente straniera rispetto alle persone con cittadinanza svizzera. Questo vale anche tenendo conto del sesso: le straniere rispetto alle svizzere e gli stranieri rispetto agli svizzeri sono più spesso dell’avviso che la qualità dell’ambiente in Svizzera come anche nel mondo sia molto buona o abbastanza buona.
La qualità dell'ambiente è più importante per la qualità di vita delle donne
Nel 2019, il 26% della popolazione ha dichiarato che la qualità dell'ambiente nei dintorni di casa influisce in maniera molto forte sulla propria qualità di vita (G3). Le donne, con il 29%, sono più spesso di questo parere rispetto agli uomini, con il 23%.

Gli uomini ritengono che l’inquinamento
e i pericoli ambientali siano meno gravi
Vi è una differenza tra i sessi circa la questione se l’inquinamento ambientale rappresenti un problema per la Svizzera. Nel 2019 il 65% delle donne, contro il 56% degli uomini, era dell’avviso che l’inquinamento ambientale rappresenti un problema molto grande o abbastanza grande (G4).

Questa differenza si evidenzia tuttavia solo nelle persone con passaporto svizzero nonché nelle persone con una buona situazione finanziaria: nelle persone con nazionalità straniera o che hanno difficoltà economiche non sono riscontrabili differenze significative tra i sessi.

Considerando i singoli potenziali pericoli si evidenzia lo stesso scenario (G5). I cambiamenti ambientali e le tecnologie vengono sempre considerati più pericolosi per l’essere umano e per l’ambiente dalle donne rispetto agli uomini; le divergenze più significative sono riscontrabili in particolare in relazione alle centrali nucleari e alle antenne per la telefonia mobile: nel 2019 considerava le centrali nucleari molto pericolose o abbastanza pericolose l’81% delle donne contro il 67% degli uomini. In relazione alle antenne per la telefonia mobile il dato era del 69% per le donne e del 52% per gli uomini. Sulla questione di quali siano i pericoli più grandi, i punti di vista tuttavia coincidono: entrambi i sessi considerano più problematici l’uso di pesticidi (♀92%, ♂87%), l’impoverimento della biodiversità (♀91%, ♂85%) e i cambiamenti climatici (♀92%, ♂84%). Altri cambiamenti ambientali e tecnologie come le centrali nucleari, la diminuzione degli stock di materie prime, l’espansione delle superfici d'insediamento, le antenne per la telefonia mobile, il traffico motorizzato o le tecnologie genetiche nella medicina e nella ricerca o per la produzione di derrate alimentari vengono tutti e uniformemente considerati meno pericolosi.
In aggiunta alla constatazione che, rispetto agli uomini, le donne considerano sempre più pericolosi i cambiamenti ambientali e le tecnologie loro sottoposti per la valutazione, da una più dettagliata analisi che tiene conto oltre al sesso anche di nazionalità, situazione finanziaria e situazione abitativa (città/campagna) emerge quanto segue.
– Le donne che vivono in zone rurali considerano i pesticidi pericolosi quanto le donne che vivono in città. Lo stesso vale per gli uomini.
– Una differenza per sesso relativa alla valutazione dell’impoverimento della biodiversità è riscontrabile solo negli strati della popolazione con una situazione finanziaria migliore mentre non è comprovata nei gruppi con una situazione finanziaria meno buona. Inoltre, mentre la percezione delle donne e degli uomini stranieri nonché degli uomini svizzeri è quasi uguale, le donne svizzere considerano l’impoverimento della biodiversità più spesso come molto pericoloso o abbastanza pericoloso. L’impoverimento della biodiversità viene valutato in maniera simile da donne e uomini nelle città nonché dalle donne in campagna, mentre gli uomini in campagna lo considerano meno pericoloso.
– Se i cambiamenti climatici vengono valutati quasi allo stesso modo dalle donne in zone urbane e rurali, sono anche in questo caso soprattutto gli uomini che vivono in campagna a valutarli più raramente come pericolosi.
– Donne e uomini benestanti considerano più raramente la diminuzione degli stock di materie prime un pericolo per l’essere umano e l’ambiente rispetto a donne e uomini con una situazione finanziaria meno buona.
– Donne e uomini con una situazione finanziaria meno buona e le donne benestanti valutano i pericoli delle tecnologie genetiche per la produzione di derrate alimentari circa allo stesso modo. Al contrario, gli uomini benestanti li stimano inferiori rispetto ai gruppi summenzionati. La stessa osservazione vale anche per le tecnologie genetiche nella medicina e nella ricerca. Qui emerge inoltre che donne e uomini stranieri nonché gli uomini svizzeri valutano il pericolo pressappoco allo stesso modo, ovvero come inferiore rispetto alle donne svizzere. Inoltre, le donne che vivono in zone rurali considerano le tecnologie genetiche nella medicina e nella ricerca come più pericolose rispetto agli uomini in campagna e a donne e uomini in città.
– Le centrali nucleari vengono considerate meno pericolose dagli uomini con una situazione finanziaria migliore rispetto a quelli con una situazione finanziaria meno buona. Questi ultimi le considerano tuttavia come meno pericolose rispetto alle donne più e meno benestanti. Anche tra le donne emerge una differenza: quelle con una situazione finanziaria migliore considerano le centrali nucleari più raramente come pericolose rispetto alle donne con una situazione finanziaria meno buona. Si può inoltre affermare che soprattutto gli uomini svizzeri considerano il pericolo meno grave. Non vi è invece alcuna differenza significativa tra donne svizzere e straniere.
– Nelle zone rurali le donne considerano il traffico motorizzato allo stesso modo di come lo fanno le donne in città. La stessa osservazione può essere fatta per gli uomini.
– L’espansione delle superfici d’insediamento viene vista più raramente come pericolo dagli uomini con una situazione finanziaria migliore rispetto a quelli con una situazione finanziaria meno buona. Al contrario, per le donne non vi è alcuna differenza in funzione della situazione finanziaria. Si osserva anche che le donne svizzere in particolare vedono l’espansione delle superfici d’insediamento come un pericolo. Gli uomini svizzeri giudicano questo pericolo più elevato rispetto agli uomini stranieri.
– Gli uomini benestanti considerano le antenne per la telefonia mobile più raramente come un pericolo rispetto agli uomini meno benestanti. Per le donne al contrario la situazione finanziaria non sembra avere alcuna influenza sulla valutazione del pericolo.
Le donne si sentono più spesso disturbate dalle
radiazioni delle antenne per la telefonia mobile
Nel 2019 il 31% della popolazione si sentiva molto disturbato o abbastanza disturbato dal rumore del traffico a casa con la finestra aperta. Per l’inquinamento dell’aria intorno a casa il dato è del 34% (G6). In entrambi i casi non vi erano differenze significative tra uomini e donne. Discorso diverso per le radiazioni delle antenne per la telefonia mobile o delle linee ad alta tensione: queste ultime sono state ritenute più fastidiose dalle donne (25%) rispetto agli uomini (21%).
Osservando nel dettaglio, si evidenzia che le donne e gli uomini benestanti si sentono rispettivamente meno infastiditi dall’inquinamento dell’aria dei loro corrispettivi con una situazione finanziaria meno buona. Lo stesso vale per donne e uomini in zone rurali rispetto a quelli in città.
Gli uomini benestanti si sentivano meno disturbati dalle radiazioni sia rispetto alle donne benestanti, sia anche rispetto alle donne e agli uomini con una situazione finanziaria meno buona. Gli ultimi tre gruppi menzionati si sentivano pressoché allo stesso modo.

Nel 2019 il 90% della popolazione si è detto molto soddisfatto o abbastanza soddisfatto del paesaggio nei dintorni di casa (G7). A tale riguardo non ci sono state differenze significative tra i sessi.

Nessuna differenza tra i sessi in relazione
alla frequenza dei soggiorni nella natura
Nel 2019 il 78% della popolazione afferma di trascorrere tempo nella natura almeno una volta alla settimana (G8). Tra donne e uomini non sono state rilevate differenze significative.

Le differenze riguardo al tempo trascorso nella natura risultano tuttavia tra la popolazione residente svizzera e straniera: le donne svizzere hanno trascorso tempo nella natura più spesso rispetto alle donne straniere e gli uomini svizzeri più spesso rispetto agli uomini stranieri. Lo stesso vale per donne e uomini in zone rurali rispetto a donne e uomini in città. Si evidenzia inoltre che le donne benestanti trascorrono più spesso del tempo in mezzo alla natura rispetto alle donne e agli uomini con una situazione finanziaria meno buona.
Le donne discutono più spesso di temi
ambientali rispetto agli uomini, ma questi ultimi si sentono tendenzialmente meglio informati
Nel 2019 il 58% della popolazione ha affermato di informarsi su temi ambientali almeno una volta alla settimana, per es. tramite giornali, televisione o Internet (G9). Tra donne e uomini non sono state rilevate differenze significative. Discorso diverso per la frequenza delle discussioni: mentre il 38% delle donne discute almeno una volta alla settimana con famiglia, amici o conoscenti di temi legati all’ambiente, negli uomini la quota è del 32%.

La differenza tra i sessi è marcata soprattutto in città, dove si discute anche complessivamente più spesso di temi legati all’ambiente. Al contrario in campagna non sono state riscontrate differenze tra donne e uomini.
Gli uomini sono stati più numerosi delle donne a dichiarare di essere molto bene o abbastanza ben informati su cinque dei dieci temi osservati (G10). Si tratta dei seguenti temi: influenza del traffico motorizzato sull’ambiente (♀71%, ♂78%), centrali nucleari (♀51%, ♂62%), espansione delle superfici d’insediamento (♀47%, ♂54%), antenne per la telefonia mobile (♀42%,♂49%) nonché diminuzione degli stock di materie prime (♀40%,♂46%). Le donne, al contrario, si sentono informate un po’ meglio degli uomini solamente sull’impoverimento della biodiversità (♀68%,♂64%). Per i temi quali i cambiamenti climatici, l’uso di pesticidi, le tecnologie genetiche nella medicina e nella ricerca e per la produzione di derrate alimentari le donne e gli uomini si sentono informati in ugual misura.
Entrambi i sessi si sentono informati meglio sui cambiamenti climatici, seguiti dall’influsso del traffico motorizzato sull’ambiente e dall’impoverimento della biodiversità. I partecipanti alla rilevazione si sentono meno informati su diminuzione degli stock di materie prime, tecnologie genetiche sia per la produzione di derrate alimentari sia per la medicina e la ricerca.
Le donne si comportano tendenzialmente
in modo più rispettoso dell’ambiente
in confronto agli uomini
Le affermazioni sul proprio comportamento ambientale suggeriscono che le donne si comportano tendenzialmente in modo più rispettoso dell’ambiente in confronto agli uomini (G11). Se nel 2019 il 76% delle donne ha sempre o quasi sempre tenuto conto del consumo energetico all’acquisto di piccoli apparecchi elettrici o lampadine, solo il 69% degli uomini lo ha fatto. Nell’acquisto di alimenti le donne hanno inoltre scelto più spesso prodotti bio rispetto agli uomini. Il 46% delle donne, rispetto al 40% degli uomini, ha affermato di comprarli sempre o quasi sempre.

Un’analisi dettagliata evidenzia che all’acquisto di apparecchi elettrici sono soprattutto le donne svizzere a tenere conto del consumo energetico. Le donne e gli uomini stranieri nonché gli uomini svizzeri ne tengono conto più raramente. I prodotti bio vengono scelti più spesso soprattutto dalle donne con una buona situazione finanziaria mentre per gli uomini non vi sono differenze in funzione della situazione finanziaria: gli uomini scelgono i prodotti bio circa con la stessa frequenza delle donne con una situazione finanziaria meno buona. Sono soprattutto le donne nelle città a comprare prodotti bio mentre accade più di rado per le donne e gli uomini in campagna nonché per gli uomini in città. Infine si constata per entrambi i sessi un consumo più frequente di prodotti bio all'aumentare del livello di formazione.
Per la scelta dei mezzi di trasporto è sempre determinante la situazione lavorativa e abitativa della persona. Ciononostante tra i sessi sono riscontrabili alcune differenze (G12), pur essendo qui rappresentati solo i tragitti a scopo privato (tra i quali viene però contato anche il tragitto casa lavoro). Nel 2019 il 60% degli uomini ha utilizzato tutti i giorni o quasi un’auto o un altro veicolo a motore, mentre per le donne la quota è del 46%. Per i trasporti pubblici, la bicicletta e l’aereo le differenze tra i sessi non sono significative.

Osservando più in dettaglio si evidenzia che le automobili vengono guidate soprattutto dagli uomini dei Comuni rurali, mentre gli uomini nelle città si mettono al volante con una frequenza simile a quella delle donne di aree di campagna. Viaggiano di meno con l’auto le donne che vivono in zone urbane. In cambio queste ultime usano più spesso i trasporti pubblici rispetto agli uomini nelle città. Nelle zone rurali i trasporti pubblici vengono usati più raramente in generale, senza differenze significative tra i sessi. La bicicletta viene utilizzata leggermente più spesso dai benestanti anche se questa affermazione non è più pertinente se si osservano i dati suddivisi per sesso. I voli infine vengono prenotati più spesso da donne e uomini stranieri rispetto a donne e uomini svizzeri. Inoltre gli abitanti delle città volano più spesso rispetto a donne e uomini che abitano in zone di campagna e gli uomini benestanti utilizzano significativamente di più l’aereo rispetto a donne e uomini con una situazione finanziaria meno buona.
Informazioni sulla rilevazione
I risultati qui presentati provengono dalla rilevazione Omnibus 2019, dedicata tra l’altro, come già quelle del 2011 e del 2015, al tema «Ambiente». Le rilevazioni Omnibus sono indagini multitematiche che fanno parte del sistema di censimento della popolazione.
Le partecipanti e i partecipanti a questi sondaggi sono stati selezionati mediante un campione stratificato estratto a caso tra la popolazione residente di età compresa tra i 15 e i 74 anni. Mentre i sondaggi del 2011 e del 2015 sono stati condotti per telefono, la partecipazione del 2019 era possibile sia per telefono sia tramite questionario online. Circa il 90% degli interpellati ha partecipato online. La rilevazione è stata condotta tra inizio maggio e inizio luglio 2019. La percentuale di risposte è stata del 59%.
Precisione dei risultati e significatività
Nella maggior parte dei grafici per i valori di stima sono rappresentati intervalli di confidenza al 95%. Se gli intervalli di confidenza di due stime si intersecano, queste ultime non si differenziano tra loro in modo significativo. Se nel testo si indicano differenze, queste ultime sono significative a livello statistico.
Definizione dei sottogruppi
Nazionalità: si distingue tra cittadinanza svizzera (incl. doppia cittadinanza) e cittadinanza straniera.
Zone urbane e zone rurali: la distinzione viene effettuata a livello comunale. Rientrano nelle zone urbane i Comuni degli agglomerati (città nucleo e cinture) e le città che non fanno parte di un agglomerato (secondo la definizione di agglomerato 2000). Le zone rurali comprendono i Comuni rimanenti. Il 74% della popolazione abita in zone urbane, il 26% in zone rurali.
Situazione finanziaria: si distingue se gli interpellati secondo le proprie affermazioni hanno piuttosto difficoltà o meno a sostenere le spese necessarie.